Le maree - La reciproca forza di attrazione di due astri (pianeti, satelliti o stelle) è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Così si enuncia la legge di Newton, che esprime il principio della gravitazione universale; su tale principio si basa anche il fenomeno delle maree.

La Luna, benché piccola, esercita una forte attrazione sulla Terra, dato che è ad essa relativamente vicina; anche il Sole esercita una forte attrazione a causa della grande massa. Questa attrazione mantiene la Terra e la Luna sulle loro orbite; le attrazioni congiunte del Sole e della Luna provocano le maree. La Luna attira la Terra, e la sua azione è evidente in modo particolare sulle particelle liquide degli oceani, che vengono allontanate dal centro della Terra. Al passaggio della Luna sopra un dato meridiano, perciò, avviene il fenomeno dell'alta marea su di esso e contemporaneamente sul suo antimeridiano, mentre si determina la bassa marea sul meridiano che si trova a 90° di distanza. Le maree oceaniche quindi appaiono attirate in due direzioni opposte e si gonfiano lungo l'asse Terra-Luna.

Quando il Sole e la Luna sono allineati con la Terra (luna nuova e luna piena), le loro azioni si sommano, determinando forti maree. Quando il Sole e la Luna sono in quadratura (ad angolo retto) si contrappongono e le maree sono inferiori.

Lo studio dei movimenti della Luna permette di stabilire in anticipo l'ora delle maree e le loro altezze. Però anche la configurazione delle depressioni oceaniche interviene nel determinare il livello reale delle maree. Generalmente l'ampiezza delle maree è compresa tra i 90 centimetri e i 3 metri. Nelle baie o nei bracci di mare la marea può raggiungere valori assai forti (16 metri a Granville-Manica); nei tratti di mare aperto o non in diretta comunicazione con gli oceani, può essere inferiore ai 30 centimetri (Mediterraneo).